Beppe Grillo, PIL, Robert Kennedy e Signoraggio bancario

http://www.youtube.com/watch?v=CJJ9rzReXso

Dal blog di Beppe Grillo: Quarant’anni fa, Robert Kennedy tenne un discorso sulla reale ricchezza delle Nazioni e sul PIL. Tre mesi dopo fu assassinato.
Cos’è il PIL, il Prodotto Interno Lordo? Il misuratore della crescita della società? La trasformazione in denaro, un concetto astratto, della nostra salute, del nostro tempo, dell’ambiente? Nessuno ha mai calcolato il COSTO del PIL. I danni dei capannoni vuoti, delle merci inutili, dei camion che girano vuoti come insetti impazziti, della distruzione del pianeta. Nessuno ha mai stimato il valore del tempo perduto per le code, per gli anni sprecati a lavorare per produrre oggetti inutili. Per gli anni buttati per comprare oggetti inutili creati dalla pubblicità. Il tempo, la Terra, la vita, la famiglia (gli unici importanti) sono concetti troppo semplici per il PIL. Un mostro che divora il mondo. Lo mangia e lo accumula. Lo digerisce e lo trasforma in nulla. L’equazione PIL = ricchezza è un incantesimo. I prodotti inutili non diventano utili perché qualcuno li compra.

“Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato
quando l’ultimo albero sarà abbattuto
quando l’ultimo animale sarà ucciso
solo allora capirete che il denaro non si mangia.”
Profezia Creek.

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:
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La mia risposta a questo post:

BIL, benessere interno lordo. Passare dal PIL al BIL, comincia muoversi qualcosa Beppe. Movimenti per portare al centro della vita l’uomo e non il capitale. Lo sai meglio di me Beppe, la Decrescita Felice l’hai letta anche tu. E l’economia alla Bubka la conosci meglio di me. Non è la destra, non è la sinistra, non è il bildenberg, non è il signoraggio bancario per cui continuano a romperti le palle. E’ sempre e solo lo stesso modo di muovere la massa. Appoggio quel che propone il blog perché nasce dal basso e opera per chi sta in basso. Non controlla ma organizza, unisce e crea rete. Ma tutt’intorno è ancora tutto incagliato tra propietà privata e stato. E l’unico sogno è mettere in cascina, ognuno la sua, il più possibile. Cazzo, ohps, tessuti cavernosi se son retorico, ma è proprio e solo tutto lì il trucco. Nella divisione in famiglie, che diventano ordini e caste. Il problema siamo noi il nostro immaginario colonizzato di cazzate. E’ impensabile che una mamma faccia la mamma solo perché non fa PIL, deve far carriera, ostia! E via a confessarsi e far la comunione, cosa dice il prete, ancora e sempre la solita cosa del perdono, della reciprocità, della parsimonia, della povertà. E che esperienza prova nella sua vita il prete? Rinuncia, non è un modello emulabile, nessuno vuole rinunciare. Non è positivo rinunciare. Vogliamo vivere! Ed è proprio tutto qui l’inghippo della decrescita. on è rinununcia è scelta! Scelta di risparmiarsi un monte di cazzate inutili per vivere meglio! Per dedicarsi a ciò che aumenta e migliora il valore della vita. Non si lavora più per vivere, ma si vive per lavorare, ci resta solo il petrolio per tornare a vivere, la sua fine e il ritorno alla natura, l’uso intelligente della tecnologia ed il buon senso contadino. Ci siamo quasi, o lo capiamo o sarà sempre e solo guerra. O lo capiamo noi dal basso e invertiamo la rotta o i Kennedy, i Gandhi, i King e i Lincoln continueranno a morire. Erigere Felicità questo è quel che dobbiamo fare!

Arcano Pennazzi