Avviso spostamento Pennazzi’s Blog!

Salute gente,

 mi sono spostato di qua: http://www.arcanopennazzi.net/

Saponi fatti a mano in fiera

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Reclame Spontanea per un’amica che fa dei saponi fatti a mano che sono dei Babbà!

Buongiorno a tutti, ecco le prossime date dei mercatini che faremo per Natale.

Vi aspettiamo numerosi!!!

13 DICEMBRE 2008 – “I MERCATINI DI PITHEKOS” Associazione Pithekos – Milano, viale Porpora 47 – dalle 14,30 alle 20,30. (da p.le Loreto svoltare a sinistra nella strada privata ad angolo con farmacia, subito prima dell’incorcio con viale Lombardia. Ci trovate di fronte alla palestra “Aikido”).
“Pithekos” ha messo il proprio spazio a disposizione di amici, artisti e artigiani per vendere le proprie creazioni e riciclare vestiti e oggetti usati.
Ad accogliervi ci sarà un allegro rinfresco!

14 DICEMBRE 2008 – “MERCATINO DI NATALE DELL’ARTIGIANATO”Cusago (MI) – p.za del Castello dalle dalle 9,00 alle 18,00. Mostra mercato sotto i portici di Corte Madonnina, dove più di 50 espositori presentano il meglio dei “fai da te”. Nel pomeriggio un dolcissimo Babbo Natale porta i piccoli per le vie del centro sul suo carro tintinnante di campanellini, trainato non da renne ma da un docile cavallo.

A presto!

Francesca e Lorena

P.S. Nelle foto qui riportate solo alcuni esempi dei loro saponi, andate nel sito “Vivere con cura” per vedere l’incredibile varietà si saponi che sono in grado di produrre questi due geni del sapone: www.vivereconcura.it/fattiamano.html

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GIOCA CHE TI PASSA!

Clicca sull’immagine per ingrandirla.

Ci vediamo venerdì 21.11.’08 allo spazio Frida di via Pollaiuolo 3 alle ore 21:00 per il primo incontro di prova gratuito.

Se vuoi approfondire quel che andremo a fare in questo percorso, scoprilo qui dentro.

Detersivi autoprodotti

E’ veramente privilegio di un’élite usare detersivi biologici?
Oppure si può ripensare un diverso modo di detergere,
con un occhio all’economia e uno all’ambiente?

Abbiamo esplorato l’universo dei detersivi tradizionali,
abbiamo studiato i loro effetti e come sostituirli in modo efficace,
economico e soprattutto rispettoso dell’ecosistema umano e globale.

Scopri tutto su: http://biodetersivi.altervista.org/

Proseguiamo sempre più lanciati a spacciare frutta e verdura a tutto GAS!

La lista della spesa come al solito è nella foto!

Se ancora non coltivate, ordinate gente, ordinate!

Coi ragazzi del GASpaccio stiamo definendo l’organizzazione per degli incontri di Autoproduzione.

Presto ve ne riparlerò. Sta prendendo forma l’idea, (passare dal dire al fare, per costruire Piccoli spazi di Felicità) di qui vi parlavo qualche settimana fa:

Una delle iniziative del “mio” blog sarà quella di creare una sezione in cui promuovere l’Autoproduzione, far vedere, spiegare e capire come si fa, per far circolare la cultura del saper fare con le proprie mani, con la propria esperienza e con la propria fantasia. Perché quello che manca al cittadino oltre ad uno spazio vivibile e condivisibile, è proprio l’aver perso l’attitudine e l’abitudine al fare. O meglio si fa qualsiasi cosa ma per guadagnare denaro ma non per crescere come individui, persone, anime, pezzi di ossa, muscoli, liquido e aria fatti di spirito oltre che materia. Ma vi siete mai accorti che naso e orecchie continuano a crescere? Guardate la faccia di una persona anziana, sono le uniche parti della donna e dell’uomo che non smettono mai di crescere! Forse perché son curiose. Curiose di sentire e d’annusare. Allora gli adulti devono prenderle ad esempio perché studiano, fanno sport e giocano da bambini, nell’adolescenza e fino la prima giovinezza ma poi smettono, non afferrando che smettendo cessano d’imparare e diventano vecchi. E l’allungamento del naso e delle orecchie è la manifestazione fisica della primordiale gioia di scoprire, curiosare, sentire, annusare. Non si smette mai di crescere, ricordatevelo! Io adesso me lo segno sul taccuino, così me lo ricordo anche domani!

Poi dal laboratorio dell’autoproduzione scriverò, scriveremo se v’andrà di collaborare, un libro, dal titolo: “Autoproduzione – Nessuno farà per te quel che nemmeno tu vuoi fare”. Ovvero l’uso intelligente della tecnologia e dell’antico buon senso contadino: dal pesto alla genovese, alla corrente elettrica. Dalla felicità passando per internet, alla produzione domestica di birra. Dalla coltivazione di marijuana che sconfigge le mafie, alla costruzione di mobilia e suppellettili. Dal farsi un libro, al girare un film. Dall’incidere un Lp, al portare in scena uno spettacolo teatrale. Dalla coltivazione sinergica di un orto che così diventa quasi autosufficiente alla preparazion di detergenti per l’igiene intima e la casa. Ricette, consigli e motivazioni per cui cimentarsi con le proprie mani in prima persona e non rimaner solo spettatori e acquirenti. Come modificare l’economia partendo dai propri reali consumi e dalle proprie capacità. Creando una rete di scambio che faccia circolare sapere e conoscenza al posto dei soldi. E porti all’estinzione dei ricchi, categoria sociale inferiore ed inutile che non sapendo far nulla se non impartire ordini e rubar vite in cambio di qualche soldo, si auto annientò come i Dodo de “L’era glaciale”. La riscopertà della felicità, se no anche quella ci sembra di poterla comprare.

 

Finalmente mi presento…

Pigiando sull’immagine balzi nel “Chi non sono” coscì finalmente ci conosciamo!

Teatro, recitare, vivere.

Già che si parlava di teatro, vi regalo qualche appunto, sono esperienze che sto facendo e tornano utili sopra il palco ed anche in giro per strada. Datemi il tempo di trovare un posto e delle persone e poi approfondiamo ed esercitiamo al Nido adulti. Intanto buon assaggio!

Comico

Cos’è l’Attore: Colui che non trasmette il senso ma l’emozione. Chi è l’attore: Colui che trova interesse e risulta interessante. Una volta in scena sono il personaggio, parlo come il personaggio, mi muovo come il personaggio, penso ed agisco come il personaggio. Ma la mia attenzione di attore mi tiene pronto a cogliere gli spunti che accadono “fuori copione”. Ho due modi per approciarmi al personaggio: il corpo, la sua postura ed i suoi movimenti e lo stato d’animo. Lavorare sul corpo è più difficile ma meno dispendioso psicologicamente. È il corpo che suggerisce come dire la battuta: prova a dire “ma che bella giornata” tutto curvo su te stesso; prova a ridirlo dritto in piedi un po’ floscio; e adesso dillo ben dritto colle braccia aperte e i polmoni pieni. Il corpo condiziona il “come” tanto da suggerire il “cosa” dire. Questo è imprescindibile, fondamentale e se l’uomo fosse meno preso dalle sue faccende potrebbe farne tesoro anche nel quotidiano del vivere.Siccome la parola è di forte caratterizzazione ed impatto nel plasmare i tuoi personaggi provali togliendola e fai col corpo ciò che dovresti dire con le parole. Esser credibili in scena: “Son le motivazioni a far grandi gli uomini ed è la convinzione a far la differenza”. Se in scena c’è una piramide che ovviamente non c’è, io attore devo vederla, gradino per gradino, mattone per mattone, fessura per fessura, fino alla punta. Se la vedo per davvero anche il pubblico la vedrà. Ma se io non riesco a figurarmela e non ci credo il messaggio si perderà nell’aria prima di raggiungere la platea.

Come creare situazioni comiche (Corso di teatro comico)

Dall’improvvisazione cogliere spunti che poi vanno smussati, ampliati e limati. Dinamica dell’esercizio di improvvisazione semplice: stabilire solo il “dove”. “Dove” Darsi una collocazione: al bar, in ascensore, in bici, sauna, sotto il mare, giallo…Creare la situazione improvvisando. Chiusa. Dinamica dell’esercizio di improvvisazione avanzato: stabilire “dove”, “cosa”, “chiusa”. “Dove” Darsi una collocazione: al bar, in ascensore, in bici, sauna, sotto il mare, giallo…“Cosa” Creare una situazione improvvisando che abbia ritmo costante e picchi spiazzanti. “Chiusa” Come si prepara la chiusa? Questo è un grande mistero da scoprire…È un grande esercizio d’ascolto, miniera di spunti da cui attingere. È l’esercizio con cui si crea ciò che un momento prima non c’era, non esisteva, e si modella quella che era solo un abbozzo d’idea. Perché venga bene e sia produttivo bisogna disporsi all’ascolto, concedersi al compagno senza smanie prevaricatrici, aver fiducia di seguirlo e lasciarsi portare. Bisogna esser aperti, recettivi e sereni per cogliere gli spunti che vengon lanciati e seguire o rilanciare, controbattere e spiazzare. Bisogna capire i tempi dell’intervento e proporsi proprio nel momento dovuto. È un interazione davvero affascinante, molto zen, molto yin e yang. Gli spunti per fare tutto ciò come al solito vengono tratti dalla realtà, dal quotidiano, ma ciò che fa la differenza è lasciarsi stupire ancora una volta dall’infinito cesto della fantasia. È un gioco tanto semplice quanto difficile, unica chiave “l’ascolto” che poi se ci pensi è anche l’unica componente che fa la differenza in qualsiasi tipo di rapporto.

Lavorare al testo

Scrivere tutto quel che s’è improvvisato per non perderlo. Capirai riprovandolo quel che è di troppo, e lo taglierai, rammenta: lessi is more, lessi s better! Nelle varie prove e riprove non lavorare mai sul testo a memoria. Perché è uno sforzo inutile che non paga ed impoverisce, per lo sforzo che fai a farlo e soprattutto perché ti fa perdere le nuove sfumature che la situazione presente può regalarti. Scopriti nuovo ad ogni prova. 

Come affrontare… semplice!!

Il palco… il pubblico… cosa sono? Ci son per davvero? E su quel palco ci sei tu per davvero? Non immedesimarti troppo in te stesso. Se non fa ridere è il personaggio che non funziona non sei tu come persona ad aver fallito, ed così la gran parte delle cose che capitano nella vita comune. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Non son solo parole son pensieri ed emozioni. Vivile, credici, divertiti! È solo un gioco! La vita è solo un gioco, affannoso alle volte, ma solo un gioco. Spesso gli uomini chiamano la loro imbecillità: destino. (Giove – Odissea, Canto I). È più ricco chi si scopre di più e chi si lascia cogliere da più emozioni. Chi s’avventura in nuove esperienze e ne fa tesoro per le prossime imprese. Dagli errori si costruiscono le lezioni, dalle sconfitte nascono le vittorie. Non è retorica ma saggezza! Solo che per capire che il fuoco brucia non si può scottare il dito un altro al posto mio… All’inizio dovrai creare “gli occhi dell’amore” ma pian piano diventerà tutto più semplice. Non smettere mai di cercare e di stupirti. Indignati perché nulla è peggio della non curanza, dell’indifferenza della sufficienza.