Imbavagliare la Rete

Oggi lascio il post all’operatore Massimo di questo periodo tra I Migliori Amici dell’Uomo: Beppe Grillo, con i suoi post del 19 e 20 ottobre ’07.
Lui non ha bisogno che io gli faccia pubblicità, ma noi blogger, ancor prima cittadini, e prima ancora esseri umani abbiamo bisogno di difenderci e di farci difendere per non far passare un disegno di legge che vuole tappare le nostre bocche.
Esprimersi è un dovere ancor prima che un diritto di ogni essere umano. Perciò potete scrivere la vostra a Ricardo Franco Levi inviandogli una mail: levi_r@camera.it e…
Aprite un blog. Presto! Fate sentire la Vostra bella voce!
Non dimenticatevi mai che siete dei Capolavori!

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Parte prima

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe. Per leggere tutto il post clicca qui

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Parte seconda

Il disegno di legge Levi-Prodi per imbavagliare la Rete farà il suo percorso, ma sarà sereno. In caso di dubbi sulle finalità di un sito o di un blog ci penserà l’Autorità per le Comunicazioni. Sentite le parole di questo paraculo prodiano: “Distinguere tra attività editoriale e privata non è semplice. Per questo sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare quali siti o blog siano tenuti all’iscrizione”.
Non solo fanno leggi non previste dal programma di governo, in silenzio, per non essere disturbati. Ma ci prendono anche per il culo. Levi, le do un consiglio: si tolga dalle palle, ma presto, torni alla panchina del parco dove l’ha raccattata il suo amico Prodi. Questa legge va CANCELLATA. Se volete, cari amici dell’Unione, discutetevela tra di voi nel nuovo loft del Partito Democratico, ma non fateci perdere tempo.
Rete 4 abusiva da mandare sul satellite: non pervenuta. Legge sul conflitto di interessi: non pervenuta. Corruzione di giudici per l’acquisto della Mondadori: non pervenuta. Televisione pubblica occupata dai partiti: non pervenuta. Wi Max regalato alle società di telecomunicazioni: non pervenuto. E voi, dipendenti infedeli che avete tradito il vostro elettorato, vi occupate, senza alcun mandato, di mettere sotto controllo la Rete? Ma chi siete? Chi vi autorizza?
Prodi fa sempre l’indiano. Non applica il suo programma per la legge Maroni (legge 30), fa l’indulto, non cambia la legge elettorale, non tocca l’ex-Cirielli e la Pecorella. Il debito pubblico sale come un termometro impazzito. Ma lui non c’entra mai. Un presidente del Consiglio inesistente.
Il prossimo V-day sarà dedicato all’informazione, sto decidendo la data. Chiederemo due cose:
– l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
– l’abolizione dell’ordine dei giornalisti.
Stay tuned.
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Il Pennello a Jacopo Fo e la parola a me:

Disegno di Jacopo FoI giornali non guadagnano sull’informazione che forniscono, testimoniata dalla vendita delle copie, ma sulla pubblicità degli inserzionisti! Interi scatoloni colmi di quotidiani regalati sui treni, numeri di copie vendute a trenitalia non corrispondenti alle relative fatture…
Allora mi viene un’idea: faccio un giornale! Tanto non è importante avere qualcosa da dire ma trovare chi mi paghi la pubblicità! E il gioco è fatto! Poi posso sparare tutte le cazzate che mi pare! Sempre nel rispetto degli inserzionisti… Bisognerebbe conoscere qualche politico o qualche industriale… Noo, sto diventando populista, il virus si sta impossessando di me… presto la pozione anti popudemagoglunquismo!
Rai Tre, Report, Milena Gabanelli ed il suo Staff, l’inchiesta su

I finanziamenti pubblici all’editoria.

La prima parte dell’inchiesta è andata in onda il 23 aprile 2006 e la seconda il 14 maggio  dello stesso anno.