Ho scritto questo post due mesi e mezzo fa, quando il governo Berlusconi era tornato alla carica da una manciata di giorni. Non l’ho mai pubblicato però. Forse perché non mi sentivo pronto, non c’era un vero motivo, anche se zio conflitto d’interessi Silvio al governo, ma anche all’opposizione, è sempre un buon motivo per dissentire! Non volevo rischiare di sembrare presuntuoso, non per quel che avrebbe combinato zio Immunità Silvio, ma per tutta la carne che ho al fuoco, che detto da uno che non la mangia… ma il momento finalmente è arrivato, questo post è la risposta ad “Arcano Pennazzi for President”. Messaggio che è stato il riconoscimento e la ricompensa di dieci mesi di impegno e divertimento in rete.
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Veltrusconi, zio Silvio, l’arcobaleno e la caduta della sinistra permettendo, sto attraversando un periodo molto felice. La creatività compulsiva che mi muove da tre decenni ha trovato la rotta. Le mille idee stanno finalmente diventando fatti. E’ stato un periodo di fuoco perché con la mia dolce compagna stiamo aprendo la nostra libreria on line, “Sebastiano Spinetti” il primo romanzo di quel gran bell pezzo di figliola della mia inquilina è finito, sto scrivendo le “mie cazzate” qui nel blog, sto finendo di scrivere Glauco Besozzi (il primo giallo ocra della nostra collana), stiamo finendo di mettere insieme un paio di raccolte di poesie, sto aggiornando “I Piedi Parlano storia di un gioco che non c’è più“, abbiamo finalmente portato in scena con gli amici della compagnia teatrale “Il mistero dell’assassino misterioso”, abbiamo anche replicato al Franco Parenti e poi ci siamo tuffati a capofitto in un testo di Pinter “Un leggero fastidio“. Il martedì sera c’era il cabaret, stiamo ampliando il GengisGas, stiamo vedendo di organizzare incontri di autoproduzione, stiamo continuando a confrontandoci coi ragazzi del progetto Ecovillaggio, lavoro 8 ore al giorno, ho una favolosa compagna e un incredibile figlio, a fine dicembre arriva Pesciolino e ne siamo quattro!
Stiamo conoscendo e diventando amici di un sacco di persone interessanti piene di voglia! Mi diverto insomma e non ho più tempo se non per dormire, sta notte e le prossime salto…
Una cosa per volta, pian piano, senza ansia, guarda dritto l’orizzonte, non piegare la schiena e cammina. Spesso però le troppe cose mi si mescolano tutt’assieme nella testa e finisco per scrivere gli appunti sulle gengive del mio piccolo mentre inforno il cellulare che suona e spiego al frullatore i benefici di un economia che anziché la crescita economica ha come fine la sostenibilità. La vita è un paradosso: quando sei piccolo ed hai davanti a te tutto il tempo per viverla sei impaziente e non puoi aspettare un minuto, quando diventi vecchio e davanti non hai che qualche scampolo di partita hai tutta la pazienza del creato.
Imparo pian piano a diventare un contenitore con tanti sportelli, e a seconda di quel che ho da fare, devo aprire lo sportello giusto. Anche se spesso preso dalla foga apro e sbatto tutti i cassetti insieme tipo Herbie, il maggiolino tutto matto. Come se non bastasse lo zio Silvio ha vinto le elezioni, e c’è da “rimboccarsi le mani” e fare un sacco d’amore e una caterva di azioni concrete e divertenti per riportare un po’ di civiltà nel bel paese, (ndr. ti ricordo che questo messagio è antecedente a tutte le leggi canaglia). Credo non parlerò più di politica come ho fatto in quest’ultime settime perché non sarà più di mio interesse parlarne per il momento. Penso che la miglior politica sia fare, creare spazi di felicità condivisibile, ognuno dei progetti che sto portando avanti ne è colmo. Quindi farò politica semplicemente facendo. Con la piccola, libera, laboriosità quotidiana, che giorno per giorno costruisce la montagna. Sarebbe bello, parlando di rivoluzione a nord delle sopracciglia, che tutti gli abitanti dello stivale prendessero l’abitudine di fare e smettessero di delegare, di cercare l’appoggio, la raccomandazione, la spinta, la poltrona.
Se leggi la colonna di sinistra di questo blog riesco a darti stimoli? Mi riprometto di completare i “Progetti del blog in cerca di collaboratori” al più presto! Non ero candidato alle elezioni quindi me la sono presa comoda… Caspita, altro lavoro che devo fare al più presto… troppo lavoro!
“Rilassati!”
Questo non è lavoro, non è salariato, non è remunerato, questo è impegno, passione, crescita, vita!
“Osteria che parolone…”
Non che per forza lavorare ed essere pagati sia un male, anzi fare qualcosa di buono, farlo bene ed essere pagati bene è una gran bella cosa! Ma fare solo per essere pagati non è triste? E non è ancora più triste fare consapevolmente lavori che creano dolore e sfruttamento ad altre persone e ambiente? La gran parte degli impieghi multinazionali intendo. Ma non voglio partire per la tangente… anche se poi è parte del discorso che sto facendo, solo che la nostra coscienza fa una fatica boia a fare 1+1.
Beh, una risposta a quel che è successo, ai seggi, comunque la cerco. Non mi sembra normale, anzi lo è fin troppo: la classe dominante che gestisce l’economia e la produttività del paese è la stessa che lo governa. Vedremo se il PIL s’inpenna…
So che è dentro di me tutto quel che mi serve, ma non posso cibarmi solo di me stesso. Io mi basto ma intorno no, intorno si continua a delegare, a comprare intrattenimento dal governo e dal partito azienda, quando quel che ci manca non è il divertimento e il sogno del “Grande fratello” ma la felicità. Serena, duraturatura, interessante, laboriosa. E siamo però in recessione e “l’incubo Argentina” s’avvicina minaccioso.
“Cosa?”
Parlavo del mio concetto di felicità… Continuiamo a comprare per ammazzare la noia e divertirci, per riprenderci il maltolto, il tempo per vivere. Seneca diceva che l’unica ricchezza è il tempo. Il tempo per vivere. Il tempo non ha prezzo.
So di aver dato l’unico voto pulito che avrei potuto dare. Perché nel resto dello stivale non importa? Perché non è il sogno di tutti il bene comune?
E da bravo giovane nostalgico, affezzionato a quella favola del voto, cerco altre voci che mi spieghino cos’è successo:
La Decrescita Felice propone un programma politico.
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Nell’Italia di plastica del 2008 la politica è omologata al marketing: se fai la pubblicità giusta, usandone tutte le tecniche più immorali, non ha nessuna importanza che cosa vai a vendere: la gente compra il tuo pacco e non cambierebbe per niente al mondo il fustino che è corsa ad accaparrarsi.
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L’economia cresce.
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La mia unica speranza e’ che questa strada ci porti da qualche parte. Continuo a credere nell’esistenza di un disegno positivo della storia e in una saggezza dei popoli (sul lungo periodo).
Evidentemente la situazione italiana e’ talmente compromessa che solo un definitivo tzunami Berlusconi puo’ costringere a cambiare cultura.
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Era l’autunno del 2007. Testa d’Asfalto regalava la pasta a un centinaio di pensionati in periferia di Milano. Fini e Casini lo avevano abbandonato. Una vecchia gloria sul viale del tramonto. Topo Gigio ha fatto il miracolo. Il suo primo atto politico è stato di riesumare una salma politica.
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Mi hanno chiesto un parere sul risultato delle elezioni.
Sono sinceramente contento che Veltroni sia riuscito a evitare di andare al governo. Rimango convinto che una forza veramente progressista in uno stato corrotto come questo possa governare sensatamente solo rimanendo all’opposizione. Possa dare un contributo reale attraverso una opposizione, ferma, pacata e creativa.
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In città non si sa più fare, ci si specializza a curare un dettaglio, in città si è soli in loculi abitativi, ma è finalmente estate e si esce. Le macchine e la tecnologia invece che migliorare la vita tolgono lavoro, manodopera, piccoli gruppi di potere diventano sempre più ricchi, e grandi fette della società si impoveriscono sempre di più, basterebbe ridistribuire la ricchezza, e lavorare part-time tutti, e poi lasciarsi il tempo per vivere. Sogni… utopie… una coalizione di saggi a guidare il popolo, un’ efficentissima ludica anarchia, invece che legiferare sull’immensa stronzaggine umana…
Forse ritorno, adesso ho solo voglia e bisogno di riposare e stare con la “mia” famigliola.